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GRUPPO MISSIONARIO

"La vitalità di una Chiesa si misura dal suo dinamismo missionario.
La missione fa vivere la maturità della fede e la pienezza della cattolicità.
Dove essa manca o è debole, si ha una Chiesa incompleta o malata"

(Giovanni Paolo II nel messaggio per la Giornata Missionaria Mondiale 1981)

Il Gruppo Missionario è espressione di persone desiderose di consacrare le loro energie, sia pure in modo temporaneo, all"opera di evangelizzazione e promozione umana nel Terzo Mondo. è formato da quanti in Parrocchia o nella collaborazione si impegnano per la missione universale. è stimolo permanente perché la comunità viva la tensione missionaria come dimensione essenziale della vita del cristiano e della Chiesa. Il gruppo missionario in collaborazione con tutte le forze pastorali, in sintonia con gli orientamenti e le scelte della commissione per l"apostolato, della fondazione Amici delle Missioni, della USC, del centro per la predicazione e della pastorale giovanile e vocazionale opera attraverso lo stile di vita, l"azione e l"impegno di formazione. In altre parole, il gruppo missionario coltiva il dovere dell"impegno missionario, anima la comunità cristiana al senso della missione, promuove iniziative di sostegno alle missioni e di cooperazione tra i popoli.
 
Qualcuno erroneamente potrebbe pensare l"inutilità del gruppo missionario dicendo che "tutta la parrocchia" è missionaria, non solo un gruppo. L"esperienza dice che questo è un equivoco. Proprio perché la parrocchia "diventi" missionaria è necessario che ci sia qualcuno che faccia memoria di questa vocazione ecclesiale e aiuti a realizzarla. è necessario che i membri del gruppo missionario abbiano operato una chiara scelta di fede, maturata all"interno della comunità. è necessario un forte senso ecclesiale. Aparecida ha sottolineato che la vocazione al discepolato missionario è chiamata alla comunione nella Chiesa, poiché non c"è discepolato senza comunione 1.
C"è una realtà che non si può dimenticare: la tentazione di voler essere cristiani senza Chiesa, con una ricerca di spiritualità individualiste, o in qualche modo settarie, cioè escludenti e ripiegate dentro un gruppo, un movimento, un"associazione. La fede in Cristo è giunta a noi attraverso la Chiesa, che ci ha resi membri di una famiglia, la famiglia universale di Dio nella Chiesa cattolica e quella più ristretta della comunità diocesana e parrocchiale. Che sia chiara la finalità del gruppo missionario. Il gruppo missionario non è sostitutivo, ma rappresentativo dell"impegno missionario della parrocchia; agisce "non al posto di", ma "a nome di" e per la parrocchia. La "delega" a fare per le missioni è sbagliata.

Altro elemento indispensabile è il forte impegno di comunione. Le esperienze più riuscite hanno segni chiari: la comunione e il buon coordinamento
In Parrocchia: il gruppo missionario non deve stare ai margini o fuori dalla vita parrocchiale, svolgendo un lavoro parallelo, per conto proprio; ma deve porsi all"interno della vita della pastorale della parrocchia, collaborando con tutti i settori pastorali. Questo ruolo si può esplicare negli organismi di partecipazione (Consigli pastorali, Consigli per gli affari economici), ma anche nei singoli incarichi di catechesi, Caritas, pastorale giovanile, servizio ai malati, ai poveri, ai rifugiati, e in tutte le altre attività che la vita di una parrocchia richiede. Qui appare la grande generosità di laici e laiche, consacrati, volontari, i quali discretamente e silenziosamente aiutano la comunità e raggiungono le persone più fragili e più bisognose.
In Parrocchia: il gruppo missionario non deve stare ai margini o fuori dalla vita parrocchiale, svolgendo un lavoro parallelo, per conto proprio; ma deve porsi all"interno della vita della pastorale della parrocchia, collaborando con tutti i settori pastorali. Questo ruolo si può esplicare negli organismi di partecipazione (Consigli pastorali, Consigli per gli affari economici), ma anche nei singoli incarichi di catechesi, Caritas, pastorale giovanile, servizio ai malati, ai poveri, ai rifugiati, e in tutte le altre attività che la vita di una parrocchia richiede. Qui appare la grande generosità di laici e laiche, consacrati, volontari, i quali discretamente e silenziosamente aiutano la comunità e raggiungono le persone più fragili e più bisognose.
Con la Provincia: attraverso la Commissione per l"apostolato, la fondazione Amici delle Missioni, l"USC, il centro per la predicazione e la PGV. Uno dei ruoli della commissione e gli altri settori pastorali della Provincia è proprio di favorire la comunione, con incontri, sussidi, iniziative, confronti, suggerimenti, proposte.

Spunti per l"animazione in parrocchia e nel territorio. Il Gruppo:

promuove al suo interno e nella comunità ecclesiale lo spirito di preghiera nella consapevolezza che la vera missione, per la sua efficacia, ha bisogno principalmente dell"azione di Dio che suscita vocazioni, determina conversioni, muove i cuori di chi dirige le sorti dei popoli, favorisce la crescita del regno;
fa conoscere l"azione missionaria della Chiesa e le iniziative in atto nella Provincia; favorisce la crescita di una «cultura missionaria» diffondendo nella comunità riviste missionarie, organizzando incontri di studio, mostre, dibattiti; forma alla nostra spiritualità missionaria in momenti particolari (con ritiri, esperienze forti) o in periodi significativi (quaresima, ottobre missionario, giornata missionari martire);
concorda con i sacerdoti interventi di preghiera missionaria nelle liturgie domenicali e le opportune iniziative per informare/ sensibilizzare la comunità;
dialoga e collabora con associazioni, gruppi e realtà laicali presenti nel territorio impegnate in forme varie nel campo della giustizia, dello sviluppo, della salvaguardia dell"ambiente e della pace;
 promuove una "coscienza critica" per spingere la comunità cristiana a rivedere il proprio modo di pensare, di vivere la vita e la pastorale;
 propone gesti profetici di annuncio, di denuncia (bilanci di giustizia, commercio equo e solidale, microcredito) e nuovi stili di vita e nuove forme di solidarietà

Indicazioni per la solidarietà e la cooperazione missionaria per i gruppi missionari:

far conoscere e sostenere le iniziative missionarie della Chiesa universale e della Chiesa locale: ottobre missionario, Giornata missionaria mondiale, Infanzia missionaria, le iniziative delle PP.OO.MM., fondazione Amici delle Missioni, la quaresima di fraternità, ecc.
stabilire e coltivare contatti con i missionari originari del luogo perché tutta la comunità ne condivida l"azione e si senta impegnata nel sostegno spirituale e materiale. Promuove per questo lo scambio di informazioni, l"accoglienza al rientro o alla partenza, visite ben finalizzate;
promuovere iniziative concrete di solidarietà e assumere, nel limite del possibile, l"impegno per progetti finalizzati alla promozione sociale e culturale di gruppi umani, ricordando che questi impegni sono significativi se frutto di rinuncia, di stile di vita più sobrio;
condividere l"impegno e partecipa alla promozione dei valori del Regno di Dio nel mondo (carità, giustizia, pace, unità, diritti dell"uomo, ecc.) perché questi si traducano in realtà storiche concrete;
esprimere concretamente il suo spirito missionario dando attenzione agli immigrati stranieri e favorendo la loro integrazione umana, sociale, religiosa nel territorio;
mantenere un rapporto costante e attivo con la Commissione per l"apostolato, la fondazione Amici delle Missioni, l"USC, il centro per la predicazione e la PGV e con gli Istituti Missionari presenti in Diocesi per il necessario scambio di esperienze e informazioni, il sostegno formativo, la condivisione di linee comuni di azione ed anche per assicurare adeguata attenzione a tutti i missionari e a tutte le esigenze.
organizzare, con altri gruppi missionari o con il Centro Missionario, percorsi di formazione missionaria teologico-pastorale attenta anche ad esigenze concrete ed organizzative poste dagli animatori e dai gruppi missionari;
proporre informazioni missionarie in ambito parrocchiale con qualche strumento proprio o inserendosi nel bollettino parrocchiale su eventi particolari (Sinodi, Giornate a tema, sulle raccolte dedicate....) sui nostri missionari, sulle nostre attività;
promuovere occasioni di conoscenza della vita della Chiesa di missione per stabilire rapporti di scambio, di conoscenza delle diverse realtà del mondo, valorizzando sensibilità attente alla mondialità e all"ecologia integrale (rif. Laudato Sì)
organizzare forme concrete di scambio, di "gemellaggio", di incontro con le comunità dei nostri missionari e con altre chiese/parrocchie in paesi di missione;
creare una "forma di collegamento" periodico con altre realtà del territorio, anche laiche, che sono impegnate in progetti di sviluppo, in iniziative di aiuto a persone/comunità/paesi in varie parti del mondo
valorizzare e raccoglie risorse che vengono direttamente dalla Parrocchia, da altri gruppi o associazioni, da persone singole;
individuare forme di scambio e di ritorno possibili (almeno informativo)
Quanto detto si può riassumere nel dinamismo che la parrocchia deve acquisire per una conversione pastorale e missionaria di tutti i suoi membri, a partire dai pastori fino all'ultimo dei fedeli: occorre uscire dalla routine e dal «si è sempre fatto così», per aver il coraggio di confrontarsi con i cambiamenti epocali in atto nella società, nella cultura e nell'esistenza delle persone, in modo da poter diventare una comunità capace di comunicare la forza e la gioia del Vangelo (CP 122). A chi obiettasse che questa visione ha una prospettiva utopistica va ricordato quanto ha detto papa Francesco, invitandoci a coltivare «sane utopie».«Un'utopia cresce bene se è accompagnata da memoria e discernimento. L'utopia guarda al futuro, la memoria guarda al passato, e il presente discerne»2.
 
Note:
 (1) Benedetto XVI, Discorso alla Sessione inaugurale dei lavori della V Conferenza generale dell'Episcopato Latino Americano e dei Caraibi, 13 maggio 2007
 (2) Francesco, Discorso ai membri della Pontificia Commissione per l'America Latina, 28 febbraio 2014
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